Introduzione 

Questa pagina riporta la procedura per effettuare l'importazione di un brevetto dalla banca dati EPO in IRIS.

Al momento si utilizza il servizio REST fornito da EPO. Questo servizio web, passando come parametro il Numero di Deposito di un brevetto, restituisce tutti i dati relativi al brevetto.

La procedura di IRIS per l'importazione in seguito utilizza un altro servizio web di EPO per andare a ricavare tutti i brevetti che sono della stessa famiglia del brevetto di partenza. Per "famiglia di brevetti" si intendono tutte le domande di brevetto e/o i brevetti concessi che corrispondono ad una singola invenzione e coprono differenti regioni geografiche. Una volta che sarà finita la procedura di importazione, sarà poi possibile visualizzare l'intera famiglia ed il suo collegamento alla Invenzione dal tab "Invenzioni e Famiglia" nella pagina di modifica del brevetto in IRIS.

Validazioni

Non è possibile importare un brevetto che è già presente su IRIS ma, nel caso in cui durante il recupero della famiglia vengano ricavati brevetti che sono già presenti su IRIS, questi ultimi verranno aggiornati con le ultime informazioni ricevute da EPO.

Per creare un nuovo brevetto, è necessario inserire nel campo apposito la Invenzione a cui è collegato il brevetto.

Come cercare e importare un brevetto da EPO in IRIS

Innanzitutto si parte dal sito web di EPO https://worldwide.espacenet.com/patent/.

(E' presente anche il sito italiano https://it.espacenet.com/?locale=it_IT , contenente solo e solamente i brevetti italiani, non considerato in questa documentazione)

Effettuare la ricerca che si desidera tramite la barra apposita

E' possibile inserire come termini di ricerca quel che si vuole, ciò include sia direttamente il numero di deposito, sia un argomento specifico, sia l'Ateneo.

Di default il testo che verrà immesso nella barra di ricerca verrà cercato in ogni campo possibile, è comunque possibile utilizzare la funzionalità "Advanced Seach"(Ricerca avanzata) per effettuare dei filtri più fini sui vari campi.

Effettuata la ricerca con i termini desiderati, dovreste trovarvi davanti ad una pagina simile, con i vari risultati sulla sinistra. Scrollando la pagina verso il basso, sarà possibile visualizzare gli ulteriori risultati.


Una volta trovato il brevetto desiderato, cliccateci sopra, facendo comparire sulla destra la scheda con le varie informazioni


A questo punto restate sulla scheda "Bibliographic data" (Dati bibliografici) e scorrete fino a quando trovate il dato "Application", in quanto è il dato necessario per essere importato in IRIS.

Non tutto il dato Application è richiesto, solo il codice identificativo privo del Kind Code (A, B eccetera finali).

Il codice per essere considerato valido da EPO è formato da 3 campi

  • paese di deposito (due lettere), obbligatorio
  • anno di deposito, opzionale
  • codice del documento, obbligatorio

Esempio: EP06425772

Casi particolari di import e gestione delle anomalie

Numero di deposito non conforme allo standard

E' possibile che il codice visualizzato sia diverso dallo standard e che quindi ci sia bisogno di modificarlo prima che sia possibile utilizzarlo per effettuare l'importazione.

Il codice identificativo standard avrà una struttura di questo tipo:

  • paese di deposito (due lettere)
  • anno di deposito (può essere di quattro cifre indicando l'anno completo, o due cifre)
  • codice della città o del paese (due lettere, opzionale)
  • codice del documento (5 cifre o 7 nel caso in cui il codice città/paese non sia presente)

In pratica avremo questi 3/4 campi spezzettati e dovremo opportunatamente "ricostruirli".

In totale il numero di deposito standard deve essere composto da 13 caratteri. Nel caso in cui non corrisponda a questa lunghezza, sarà necessario andare ad aggiungere o togliere i cosiddetti "zeri riempitivi", che si trovano all'inizio del codice del documento.

Di seguito sono presenti alcuni esempi di quale sia la procedura corretta per andare a ricostruire un codice che sia conforme allo standard.


NOTA: La procedura di import di IRIS contiene al suo interno un algoritmo con il quale tenta di di ricavare un numero di deposito conforme allo standard EPO a partire dall'application number che è presente sulla scheda EPO. Questo procedura si attiva quando con il numero di deposito indicato dall'utente non viene individuato nessun brevetto.

In questo caso, il sistema tenta di ricostruire correttamente il codice e, se il codice ottenuto è diverso da quello di partenza, procede in automatico a fare una nuova invocazione verso EPO:

  • Se quest'ultima invocazione darà un riscontro positivo, verrà proposto all'utente di usare il codice alternativo assieme al titolo del Brevetto trovato in questo modo.
  • Se invece darà esito negativo, presenterà solo il messaggio di errore "Non e' stato possibile trovare il brevetto su banca dati EPO. Verificare l'identificativo utilizzato (EPODOC)".

Non sempre l'algoritmo riesce a fornire un codice con cui il servizio EPO restituisce dei risultati, si consiglia quindi la visione dei prossimi esempi in modo tale da essere preparati a intervenire manualmente.

Esempio A

In questo caso il codice presentato non segue il solito standard ed è necessario effettuare diversi passaggi:

  1. Eliminare la data finale => ITTO20110549A
  2. Eliminare il kind number => ITTO20110549 (il kind number NON è contemplato e non viene considerato)
    A questo punto il nostro identificativo sarà formato dai 3 campi spezzettati IT+TO+2011+0549
  3. Ri-assemblare correttamente assieme i campi, spostando le due lettere del codice del documento all'inizio del secondo 
    IT+TO+2011+0549 => IT+2011+TO+0549
  4. Una volta arrivati a questo punto, notiamo che il codice che abbiamo appena ottenuto IT2011TO0549 è composto da soli 12 caratteri totali invece che dei 13 previsti, andiamo quindi ad aggiungere uno "zero riempitivo" in modo da raggiungere la giusta lunghezza

 IT2011TO0549 => IT2011TO + + 0549 = IT2011TO00549 

A questo punto il codice IT2011TO00549 è pronto per essere inserito in IRIS.

Nel caso in cui avessimo inserito il codice originale all'interno della form in IRIS, il sistema ci avrebbe presentato una schermata simile:

Scegliendo "SI" alla domanda   "Desidera importarlo comunque?" e dopo aver cliccato 2Salva" si assiste all'import del brevetto. 

Esempio B 

Qui abbiamo uno dei casi particolari in cui è necessario l'intervento manuale, poiché usando questo application code, NON funzionerà l'import da EPO.

Per gestire questo caso occorre ricostruire l'application code utilizzando anche una parte del pubblication code:

  1. Andiamo ad eliminare innanzitutto il kind number => IB2023052066
  2. utilizziamo come paese di deposito quello preso dal publication number, ed utilizziamo quello dell'application come codice della città/paese:
    1. (IB + 2023 + 052066) + (WO + 2023 + 17054) = WO + 2023 + IB + 052066
  3. come ultimo passaggio, andiamo ad eliminare uno zero riempitivo in modo tale che il codice così formato sia lungo 13 caratteri:
    1. WO2023IB + 0 +52066 => WO2023IB52066

A questo punto il codice così ottenuto WO2023IB52066 viene riconosciuto correttamente dal servizio di EPO ed è quindi possibile importarlo.

Utilizzo della famiglia nel caso di un import fallito

E' probabile che, nonostante le ricostruzioni come indicato in precedenza, non si riesca ad importare il brevetto e venga presentato il messaggio "Non é stato possibile trovare il brevetto su banca dati EPO. Verificare l'identificativo utilizzato (EPODOC)" in quanto il servizio EPO non è riuscito per qualche motivo a trovare il brevetto desiderato.

In questo caso si suggerisce di eseguire l'import della famiglia brevettuale utilizzando un altro brevetto della famiglia brevettuale, come accennato all'inizio di questa guida, quando viene effettuato il recupero dei metadati da EPO, non viene acquisito solo il singolo brevetto, ma anche tutti quelli della stessa famiglia.

Esempio

Si tenta di importare un brevetto come in figura, effettuando le modifiche al codice identificativo così come spiegato precedentemente

Ma nonostante questo il servizio EPO non risponde correttamente, segnalando che non riesce a trovare il brevetto.

Però, come mostrato in figura, questo brevetto ha la fortuna di essere stato pubblicato anche in altre lingue e paesi e quindi possiede una "famiglia" di brevetti che descrivono lo stesso brevetto.

Andando a cliccare su uno di questi (per esempio quello sottolineato in rosso), comparirà la pagina relativa a quel brevetto, con un nuovo Application da utilizzare per ritentare l'import da EPO

Utilizzo della famiglia nel caso di numero di deposito non "univoco"

La soluzione illustrata  poco sopra, l'utilizzo di altri elementi delle famiglia brevettuale per tentare un nuovo import, può rivelarsi utile anche quando vi sono casi in cui il numero di deposito del brevetto è troppo simile ad un altro brevetto: può capitare che due brevetti abbiano un numero di deposito quasi uguale, se non per il kind number, e considerando che quest'ultimo non viene considerato, questi ultimi risulterebbero identici.


Esempio

Come si può notare dall'immagine, andando a cercare quel numero di deposito sull'interfaccia di EPO si nota che vengono restituiti due brevetti con un application code quasi identico se non per il kind number.

Per evitare quindi di effettuare l'import di quello sbagliato, come suggerito in precedenza posso sfogliare la famiglia brevettuale in modo da trovare un altro brevetto da cui prendere il codice per effettuare l'import.

Generazione automatica di Brevetti Prioritari 

Durante l'import della famiglia brevettuale, la procedura in IRIS va ad individuare il brevetto prioritario della famiglia. Quando dal servizio non è possibile reperire l'informazione sul prioritario o se quanto recuperato è un codice formattato in maniera troppo diversa rispetto a quello che è indicato nei dati che vengono restituiti da EPO, il sistema provvederà alla creazione di un Prioritario "fittizio" che fungerà da contenitore.

I prioritari "fittizi" sono riconoscibili in quanto il loro titolo è formato da "AUTOMATICALLY GENERATED -" seguito dal codice del prioritario che non è riuscito a trovare/riconoscere; inoltre al loro interno non hanno alcun dato se non appunto il titolo ed il collegamento alla famiglia brevettuale.

All'interno di essi è presente il campo "Effettua verifica dopo import parziale da EPO" (come da immagine sottostante) che segnala all'utente che è stato effettuato l'import, tuttavia è necessaria una verifica in quanto sono presenti delle informazioni parziali o mancanti.

 

A questo punto sono possibili due scenari:

  1. il vero brevetto prioritario è stato importato ed è presente all'interno della famiglia brevettuale
    1. in questo caso l'operatore dovrà individuare da sé il brevetto giusto,
    2. scollegarlo dal brevetto fittizio (creato dal sistema come contenitore) in modo da trasformarlo da estensione in prioritario
    3. sostituire all'interno di ogni estensione il brevetto fittizio con quello prioritario corretto
  2. il vero brevetto prioritario non è stato importato in quanto non più presente su EPO o per un qualsiasi motivo non è più possibile importarlo. In questo caso è possibile modificare il brevetto fittizio andando ad inserire tutte le informazioni mancanti.










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